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IL NUOVO PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE

Da poco tempo è stato pubblicato dal Ministero della Salute il PON, Piano Oncologico Nazionale 2022-2027.
I temi trattati in questo importantissimo documento sono la prevenzione, i percorsi di cura chiari ed omogenei, l’attenzione al malato e a chi lo assiste a 360°. Poi l’esenzione dal ticket anche nelle fasi di indagine, digitalizzazione per snellire la burocrazia, assistenza sempre più domiciliare e integrata con l’ospedale e i servizi territoriali per evitare di essere sballottati da un presidio all’altro. E ancora la formazione degli operatori sanitari e campagne informative per i cittadini, supporto nutrizionale e psicologico, l’ampliamento delle fasce di età per gli screening, le cure palliative a domicilio e il potenziamento delle coperture vaccinali.

Secondo gli studi il 40% dei nuovi casi e il 50% delle morti per tumore sono potenzialmente evitabili in quanto possono essere causate da fattori di rischio presumibili. Ovviamente tra questi il fumo rappresenta il principale fattore di rischio essendo associato all’insorgenza di circa un tumore su tre. Ma non scordiamo che l’alimentazione e l’attività fisica hanno pur sempre un ruolo importante. Mangiare sano, moderare il consumo di alcolici e fare regolarmente attività fisica può ridurre fino al 30% le possibilità di ammalarsi di cancro. È dimostrato che l’inquinamento aumenta la possibilità di ammalarsi di tumore. Nel Piano tra i vari obiettivi c’è quello di perseguire l’approccio One Health, cioè un approccio che richiede “gli sforzi collaborativi di più discipline che lavorano a livello locale, nazionale e globale, per ottenere una salute ottimale per le persone, gli animali e il nostro ambiente”.

Un altro tema è quello della prevenzione terziaria, ovvero le persone sopravvissute ad un tumore (in Italia se ne contano 3,6 mln): il piano prevede per loro il miglioramento dei follow up e dei corretti stili di vita per evitare il rischio di recidive coinvolgendo anche la famiglia del paziente.
Ma si prevede anche una particolare attenzione ai caregiver oncologici che hanno un ruolo in tutto il percorso della malattia specie in situazioni che si prolungano nel tempo e possono avere ricadute sia in termini di vita familiare che professionale. Per questo nel Piano si chiede l’effettiva applicazione delle norme che riconoscono il caregiver familiare e per cui è stato creato un apposito fondo da 30 mln annui fino al 2023.

Infine la formazione degli operatori sanitari è da considerarsi “uno dei migliori investimenti per garantire alti livelli di performance”. Si propone quindi di prevedere “interventi formativi fortemente dinamici perché riguardano un settore in continua evoluzione per quanto riguarda i modelli assistenziali, le innovazioni tecnologiche e gli aspetti indispensabili di umanizzazione e di rispetto della persona”.