UGI - Il Giornale dell'UGI - L’IMPORTANZA DELL’ACCOGLIENZA

L’IMPORTANZA DELL’ACCOGLIENZA

Le famiglie che arrivano da lontano cariche di angoscia e di timori, che si trovano improvvisamente lontane dalle proprie origini, dagli amici, dagli odori consueti, dai soliti panorami, di cosa hanno bisogno? Di una casa per loro. E per noi una casa è un luogo in cui ristorarsi, riposarsi, ripararsi, ritemprarsi, ricaricarsi, incontrare persone, stare con i propri cari. Cosa c’è di più terribile che essere sradicato dalle proprie origini e per di più con la spada di Damocle sulla testa per quanto riguarda la salute di un figlio?
Se riflettiamo con calma al significato che per noi ha la nostra casa, quella in cui ci rifugiamo la sera e che teniamo con le porte chiuse o aperta a seconda dell’umore, ebbene proprio quelle quattro mura assumono subito un altro significato. Proviamo a pensare per un momento di trovarci con una grande preoccupazione in un posto che non è il nostro, facce mai viste, soli di fronte ad uno scoglio enorme, ecco che potremo avere la minima idea di ciò che accade alle famiglie che ospitiamo in Casa UGI in corso Unità d’Italia e a breve ospiteremo in via Saluzzo 43.
Certamente non potremo mai ricreare quell’intimità famigliare che solo e soltanto un alloggio privato può avere, ma l’impegno che ci siamo presi è quello di salvaguardare al massimo il senso di “nido” come luogo in cui poter stare in libertà con i propri cari avendo la sensazione che sia un luogo “buono” e accogliente.
La casa è un luogo dai significati psicologici molto importanti. È uno spazio personale, interno, che si oppone a tutto ciò che è invece esterno. È il guscio che ci protegge e ci conforta, nel quale possiamo sentirci sicuri e trovare riposo dal tran tran quotidiano. Le pareti della casa separano l’interno dall’esterno e hanno uno scopo protettivo.
È comune osservare come il vivere in una bella città possa influenzare il nostro stato d’animo e il nostro umore e più in generale la nostra vita. Anche vivere in un bel quartiere può cambiare la percezione della quotidianità. Vivere in un piacevole contesto condominiale migliora il nostro stile di vita. Ecco perché abbiamo scelto il quartiere San Salvario per le nuove residenze. È un quartiere vivace, con negozi di ogni tipo, vicino al Po con un gran bel parco, il Valentino. Si trova vicino agli ospedali, vicino al centro della città, ben servito dai mezzi pubblici. Insomma un posto dove poter godere della vivacità della città ma anche della quiete del parco. I bambini potranno giocare ai giardini o fare una passeggiata tra le vie del centro. Ci sono ogni tipo di mercati e di supermercati, tanti bar e ristoranti per ogni esigenza e ogni tasca.
Nel corso della ristrutturazione degli alloggi abbiamo dato attenzione anche agli aspetti psicologici dell’abitare oltre che a quelli tecnici e pratici. Abbiamo sentito il bisogno di coniugare la funzionalità dell’abitazione ad aspetti culturali, sociali, emotivi e cognitivi come d’altra parte tengono presente gli architetti, dai tempi antichi all’attualità. La casa è come un vestito deve essere della taglia giusta per poterla vivere bene, perché racconta chi siamo. È evidente che un alloggio concepito per ospitare famiglie di ogni genere, con diverse provenienze e quindi diverse culture non può riflettere la personalità delle persone che lo vivono in quel momento, ma diventa importante che l’alloggio stesso sia il modo di accogliere dell’UGI e rispecchi la capacità di ospitare della nostra Associazione.
Sappiamo che ognuno modifica l’ambiente in base ai propri vissuti, alle proprie emozioni, ai propri bisogni, tuttavia è innegabile come la qualità dell’ambiente stesso abbia un effetto sull’individuo, in termini di maggiore o minore benessere. Tutti abbiamo bisogno che il nostro spazio parli di noi, ci rappresenti, che racconti i nostri vissuti e ciò ci aiuta nel mantenimento di una dimensione storica personale. L’identità di un luogo è, infatti, strettamente legata ai nostri ricordi, in quanto in essa confluiscono emozioni, relazioni, bisogni, memorie di altri luoghi. Il rapporto positivo con l’ambiente è, dunque, un aspetto importante nell’identità individuale. È interessante leggere come alcuni studi stabiliscono che il benessere abitativo si relaziona con: l’aspetto fisico della casa (la qualità della costruzione, il design, l’arredamento); la disposizione degli spazi, in particolare l’ambiente deve garantire la privacy ma deve avere anche adeguati spazi comuni; la percezione di sicurezza della casa e del vicinato (ovvero del quartiere); il senso di comunità. Nella ricerca dei nuovi alloggi abbiamo fatto attenzione, per quanto possibile, ad un ambiente in cui sia ridotto l’inquinamento atmosferico e in cui non risulti eccessivo il rumore ambientale. Particolare attenzione è stata rivolta alla luce che è un elemento importante, sia quella naturale che artificiale perché influenza il nostro ritmo circadiano e il nostro umore.
Infine, perché vivere in una casa accogliente fa bene?
dà spazio alla libertà individuale
regala la sensazione di vivere spazi accessibili
soddisfa la necessità di vivere in spazi ordinati
soddisfa la necessità di prendere il controllo e “organizzare”

Soprattutto in situazioni di stress essere circondati da cose belle e da colori tenui aiuta a mantenere l’equilibrio, non solo dei genitori, ma anche del bambino o dei bambini che vivono con loro. Via Saluzzo sarà dedicata ai bambini malati di tumore che per ragioni varie debbono stare isolati per un certo periodo o a quelle famiglie che si trovano costrette ad una lunga degenza. Poter stare in un alloggio il più personalizzato possibile, garantirà loro accoglienza e sicurezza, attenzione e privacy.